La verità è che non gli piaci abbastanza


Questa non sarà una recensione vera e propria, quanto, più che altro, una mia opinione sull’insegnamento che potrebbe dare il film.

USA 2009
Titolo Originale: He’s Just Not That into You
Regia: Ken Kwapis
Sceneggiatura: Marc Silverstein, Abby Kohn
Cast: Ginnifer Goodwin, Scarlett Johansson, Jennifer Aniston, Jennifer Connelly, Ben Affleck, Drew Barrymore, Justin Long, Bradley Cooper, Kevin Connolly, Sasha Alexander, Kris Kristofferson
Genere: Commedia romantica

La trama in breve: Gigi è cresciuta con la convinzione che gli uomini, in amore, agiscano secondo logiche incomprensibili alle donne e vive la sua vita sentimentale tentando di interpretare segnali da parte dell’uomo che si rivelano sempre errati. Oltre alla trama principale, si sviluppano altre sottotrame che hanno sempre a che fare con lo stesso comune denominatore.

Non vado pazzo per le commedie romantiche. Anzi, visto il mio quasi innato cinismo tendo quasi sempre ad evitarle come la peste, proprio perchè faccio fatica, molta fatica a reggerle a priori. Poi però alla fine la maggior parte di quelle che ho visto (comunque poche) non mi sono quasi mai dispiaciute. Recentemente poi sono rimasto letteralmente folgorato da “Il lato positivo” e lì sì che si può dire che una commedia romantica mi sia veramente piaciuta.

Questo recupero più che altro è dovuto a motivi che non sto nemmeno a raccontare, tanto potete immaginarlo, il film l’ho sì visto di mia spontanea volontà, non sono certo stato obbligato, però senza qualche consiglio dall’esterno non me lo sarei proprio mai sognato. Morale della favola, secondo me il film è costruito abbastanza bene e sa far divertire e riflettere.

Si dice sia un film al femminile che si potrebbe tranquillamente rigirare al maschile. Secondo me non è affatto vero. E’ un film al femminile, punto. E nonostante sia un film al femminile, alla fine della visione ho come avuto l’impressione che le protagoniste femminili del film ne uscissero con le ossa rotte. Quello che all’inizio mi era sembrato un film palesemente schierato dalla parte della donna, alla fine mi ha proprio dato l’impressione di essere pro-uomini. Ho sempre ammesso che gli uomini ragionassero in modo diverso dalle donne riguardo all’amore, ma il nostro modo di agire è semplice e lineare: non ci sono secondi fini, facciamo quello che ci sentiamo di fare, a me sembra sempre tutto così lineare.

Poi è chiaro, io non ci capisco niente e continuerò a non capirne mai niente di tutto ciò. Però questo è ciò che ci ho visto io. La morale che ci traggo io dal film è che mi ha aperto gli occhi? Assolutamente no! Ho gli occhi quasi completamente chiusi e probabilmente continuerò ad averli.

Voto: 7-

Hitchcock


USA 2012
Titolo Originale: Hitchcock
Regia: Sacha Gervasi
Cast: Anthony Hopkins, Helen Mirren, Scarlett Johansson, Jessica Biel, James D’Arcy, Michael Stuhlbarg, Ralph Macchio, Kurtwood Smith, Toni Collette, Michael Wincott, Danny Huston, Richard Portnow, Wallace Langham
Genere: Biografico

La trama in breve: Il film racconta la lavorazione da parte del regista Alfred Hitchcock del suo famosissimo film “Psycho”, concentrandosi soprattutto sul suo rapporto in quel periodo con la moglie Alma Reville e sulla simpatia verso Janet Leigh, protagonista del suo film.

Alfred Hitchcock lo conoscono tutti, anche solo per il nome. Anzi, soprattutto per il nome e per il suo grandissimo film “Psycho”, oltre che film enorme anche enorme successo commerciale. Io di Hitchcock non conosco moltissimo, anzi, ho visto giusto i suoi film imprescindibili quali appunto “Psycho”, “Intrigo internazionale” e “Vertigo” (in italiano, “La donna che visse due volte”, ma preferisco il titolo originale, simpatia). “Gli uccelli” non posso vederlo purtroppo. Sono ornitofobico. Penso sarebbe il peggior film horror che potrei vedere.

Detto questo, la mia conoscenza del regista non è affatto una conoscenza approfondita, ma quei film che ho visto mi sono rimasti nel cuore, soprattutto il mio preferito di quelli citati “Intrigo internazionale”. Ma “Psycho” non è che mi faccia schifo eh. Anzi, adoro pure quello!

Detto questo, il biopic in questione, con Hitchcock interpretato da un ottimo e molto ben truccato Anthony Hopkins, assolutamente credibile nella parte del regista e anche molto somigliante nelle sue fattezze in questa pellicola, non sarà certo uno di quei film che si farà ricordare nella storia del cinema presente e futuro, ma si tratta comunque di una visione, non dico godibile, quanto più che altro assolutamente interessante.

Interessante perchè è una produzione che riesce a far vedere abbastanza bene tutto ciò che stava ed è stato all’interno di quella testa geniale, perfezionista e maniacale quale fu Alfred Hitchcock. Molto interessante la sua personalità e molto interessante il suo rapporto con la moglie. Apparentemente distaccato, indifferente, quasi abitudinario, ma che all’occorrenza sa rivelarsi una sorta di mutua dipendenza, nonostante le apparenze.

Voto: 7

The Prestige


Vista l’imminente, ma neanche tantissimo, uscita del film “Il cavaliere oscuro – Il ritorno” ho deciso non tanto di fare come feci con “The Avengers”, in cui recuperai i capitoli precedenti riguardanti i supereroi protagonisti del film, ma più che altro il tentativo è quello di recuperare l’intera filmografia di Christopher Nolan, uno dei registi più in voga degli ultimi anni, che sicuramente giustifica il suo successo producendo film assolutamente grandi. In realtà li ho visti quasi tutti, mi mancano soltanto i primi tre (“Following”, “Memento” e “Insomnia”), che poi su un regista che di film ne ha fatti “soltanto” otto è comunque un bel numero.

USA, Regno Unito 2006
Titolo Originale: The Prestige
Regia: Christopher Nolan
Cast: Christian Bale, Hugh Jackman, Michael Caine, Scarlett Johansson, Rebecca Hall, David Bowie
Genere: Fantascienza, Thriller

La trama in breve: I due illusionisti Border e Angier, a seguito di un incidente occorso alla moglie di Angier, costatole la vita, decidono di separare le loro carriere, iniziando una rivalità che va ben oltre quella professionale. Mentre Angier è convinto che la colpa della morte di sua moglie sia stata di Borden, Borden rimane vago sull’argomento, asserendo di non sapere cosa fece quella sera. La rivalità, basata soprattutto sull’ossessione di Angier di scoprire quale sia il vero trucco del numero del “trasporto umano”, prenderà pieghe drammatiche, rovinando la vita ad entrambi gli illusionisti.

Nel 2006 uscirono due film sulla magia che ebbero entrambi un buon successo di pubblico. Uno è questo, l’altro è “The Illusionist”, che io non ho ancora visto, ma nonostante questo io continuo ad identificare questo film in base al suo finale, perchè, ammetto, ho sempre confuso i due titoli, nonostante l’estrema diversità delle due pellicole. Sì perchè, [SPOILER], alla fine del film viene rivelato il trucco, quindi è facile identificare questa opera con il suo finale.

Ma, attenendoci più strettamente al film in sè. Una trama che all’apparenza potrebbe non suscitare un grande interesse, viene resa in una maniera davvero coinvolgente, soprattutto grazie alla bravura di Nolan alla regia, dei due interpreti protagonisti della rivalità, ma soprattutto, del mistero che sta alla base del trucco, che suscita curiosità per tutta la durata del film. Trucco, che come detto prima, alla fine verrà rivelato, mandando in vacca ogni regola nota sull’illusionismo riguardo al non rivelare mai i propri trucchi.

Scelta forse coraggiosa, ma con un senso assoluto. Come la conoscenza di ciò che stava dietro allo spettacolo sia riuscita a rovinare le vite di ben due persone, ma soprattutto di tutte quelle che gli stavano accanto. Un ossessione all’interno della quale entra la componente fantascientifica dell’opera, grazie alla presenza, tra i personaggi, del famoso fisico Nikola Tesla (interpretato da David Bowie), famosissimo per i suoi studi sulla corrente alternata, grazie alla quale, nella finzione filmica, si ipotizza che questa potesse spiegare e far funzionare alla perfezione il trucco del “trasporto umano”.

Grandissima è anche la fotografia, curata da Wally Pfister, creando un ambiente scuro e tetro e riuscendo, con neanche così tante cose, a creare una scenografia assolutamente spettacolare.

Voto: 8

The Avengers


Vi ho scartavetrato i maroni con la mia rassegna di recensioni sui film che fanno da preludio al film del momento, millantando una rimonta storica, e ora, una settimana dopo aver completato il recupero, sono finalmente riuscito a vedere The Avengers. Carico a mille, ovviamente, perchè i personaggi mi piacciono tutti tranne uno, sperando di non rimanere deluso dalle spettacolari scene d’azione.

USA 2012
Titolo Originale: The Avengers
Regia: Joss Whedon
Cast: Robert Downey Jr., Scarlett Johansson, Samuel L. Jackson, Chris Hemsworth, Chris Evans, Mark Ruffalo, Jeremi Renner, Tom Hiddleston, Gwyneth Paltrow
Genere: Azione, Supereroi

La trama in breve: Quando Loki, fratello di Thor, si fa vivo sulla Terra per rubare il Tesseract, il Cubo Cosmico in grado di aprire un portale tra la Terra e il resto dell’Universo, Nick Fury, a capo della S.H.I.E.L.D., è costretto a radunare in un’unica squadra i più grandi supereroi esistenti, formando così la squadra degli Avengers.

Adesso, scommetto con tutto il mio cuore che vorrete sapere subito subito il voto che do a questo film. Se volete saperlo proprio subito subito potete andare sul fondo dell’articolo, ma è comunque il caso di fare alcune premesse.

Innanzitutto, per gli amanti come me delle trame articolate, del mistero and so on, non aspettatevi questo mostro di film. Al contrario però, io amo particolarmente i supereroi, pur non essendo un cultore dei fumetti da cui sono stati estrapolati. E, quando proprio il mio cervello non ha voglia di funzionare, un film d’azione con tante esplosioni, tante botte e armi fantascientifiche è il meglio che ci possa essere. Cose che si vedono tutte già dalla sequenza iniziale del film, quella in cui compare Loki.

Ecco, Loki, io lo adoro. Non so perchè ma sono sempre stato convinto che è la bravura dell’attore che interpreta il cattivo, e la credibilità del cattivo stesso, a rendere davvero bello un film del genere (ho adorato per lo stesso motivo e con le dovutissime proporzioni Heath Ledger nei panni del Joker). Tom Hiddleston è tagliato dal sarto per questo ruolo, ci sguazza proprio, tanto che tra Loki e il solo Captain America (si, lo ammetto, ho un problema molto grosso con la tutina a stelle e strisce e soprattutto con Chris Evans, uno degli attori con meno cervello passati sugli schermi), tifo tutta la vita per Loki. Il suo sorriso demoniaco è ai limiti dell’illuminante.

Azzeccatissima inoltre la scelta di non fare un film d’azione duro e puro, ma di commedizzare un po’ il tutto. Se i vari Chris Evans e Chris Hemsworth non è che ci riescano molto bene, il personaggio di Tony Stark (Robert Downey Jr.) è perfetto per far ridere. Le sue battute altezzose e argute, sono ciò che rendono di più nei momenti in cui il film accusa un po’ di stanchezza. Se a questo ci aggiungiamo le situazioni che si vengono a creare quando è in scena Hulk possiamo ridere e anche molto durante il film. Sempre se poi quando vai al cinema non ti becchi gente che pende letteralmente dalle labbra di Robert Downey Jr. e ride persino quando dice “cestino” o “motosega”. Che odio!

Dunque se ad una trama per forza di cose molto esile, in un film che va guardato per spegnere il cervello e se piacciono particolarmente i supereroi è un film decisamente da guardare. Poi, le scene d’azione, sono una certezza assoluta.

Voto: 8-

Iron Man 2


Prosegue il tentativo di rimonta pazzesca. Dopo la “remuntada” dichiarata dal Barcellona 2 anni fa contro l’Inter e la promessa, ahimè e ahiloro non mantenuta di passare il turno, permettendo all’Inter di vincere la Champions tentando la missione impossibile, ecco il mio tentativo di remuntada. Ovvio che la mia non ha una scadenza fissa, non ho solamente novanta minuti per segnare i quattro gol che mi permetteranno di guardarmi “The Avengers”. Ecco che, dopo averne segnato uno ieri sera, siglo il 2-0 guardandomi il sequel di Iron Man e preparandomi a scrivere qualcosina per voi lettori. Mancano solo due gol alla remuntada!

USA 2010
Titolo Originale: Iron Man 2
Regia: Jon Favreau
Cast: Robert Downet Jr., Gwyneth Paltrow, Scarlett Johansson, Don Cheadle, Mikey Rourke, Sam Rockwell, Samuel L. Jackson
Genere: Azione, Supereroi

La trama in breve: Poco tempo dopo aver dichiarato di essere Iron Man, il governo sta tentando di convincere Tony Stark a vendere la sua nuova creazione all’esercito degli Stati Uniti d’America, ottenendo continui e insindacabili rifiuti. Intanto la Stark Industries ha organizzato un Expo, al quale partecipa anche Justin Hammer, rivale di Tony, intenzionato ad utilizzare e a superare la sua tecnologia. Nel frattempo, Ivan Vanko è riuscito a progettare un’armatura molto potente, con la quale organizza un attentato durante il Gran Premio del Principato di Monaco, al quale partecipa lo stesso Tony, pilotando un auto costruita dalla sua azienda.

Dopo la realizzazione del primo film, una specie di rodaggio atto a farci conoscere le origini di Iron Man (“Nobody wants him, he just stares at the world!” Anche se mi sembra che non c’entri niente…), in questo sequel, sicuramente molto più spettacolare e allo stesso tempo molto più riflessivo del primo, vediamo Tony Stark fare i conti con le conseguenze del “mostro” da lui creato. Ma soprattutto fare i conti col suo cuore, che lo sta lentamente avvelenenando, portandolo a scoprire pian piano che suo padre aveva più stima in lui di quanto pensasse.

Dal punto di vista dell’action movie, ci sono molte più azioni spettacolari rispetto al primo film, si pestano molto di più e ciò non può che farmi piacere, visto il motivo per cui guardo questo tipo di film (oltre che per fare una rimonta storica!). Spettacolare inoltre la macchina creata da Vanko, veramente assurda!

Voto: 7+ (perchè si, mi è piaciuto di più, ma non così tanto di più).

The Island


E’ giusto nascere già adulti e vivere solo per morire? E’ giusto vivere la propria vita pensando di essere un prescelto, uno dei pochi, invece sei solo un “pezzo di ricambio” di qualcuno più importante e con più soldi di te (anche perchè tu non ne hai)? E’ questo lo scenario che ci propone questo film, la creazione di una vita “artificiale”, atta a soddisfare i bisogni di qualcuno che vive in un mondo ritenuto più importante del tuo.

USA 2005
Titolo Originale: The Island
Regia: Michael Bay
Cast: Ewan McGregor, Scarlett Johansson, Djimon Hounsou, Sean Bean
Genere: Fantascienza, Azione

La trama in breve: il film narra la vita in una società sviluppatasi nel 2019 a seguito di una grande infezione che ha colpito il mondo intero. I pochi sopravvissuti vivono tutti insieme, rinchiusi in quarantena, con la possibilità di avere interazione, seppur limitate, tra di loro. Queste persone vivono tutti i giorni sperando di vincere una lotteria, per la quale il vincitore verrà trasportato su un’isola, l’unico luogo sulla terra rimasto incontaminato. In realtà queste persone non sanno di essere dei cloni, che il contagio mondiale non è mai avvenuto e che sono delle copie di persone che necessitano trapianti d’organi, figli, etc. L’unico a capire qualcosa della situazione è Lincoln 6-Echo (Ewan McGregor), che, scoperto l’arcano, decide di fuggire assieme a Jordan 2-Delta (Scarlett Johansson), creando non pochi problemi alla società che si occupa di creare pezzi di ricambio per gli esseri umani.

Un film che si propone di trattare un tema così complicato e delicato rischia sempre di divagare o di ridurre il problema in maniera molto semplicistica. Questo ha un’ottima premessa, un’ottima prima parte, quella in cui ci viene narrata la finta realtà in cui vivono i cloni, quella in cui degli esseri dichiaratamente senza anima iniziano a scoprire di provare dei sentimenti, di poter sognare e, qualcuno di questi, di volersene andare e di voler conoscere. Ciò che distrugge tutto il sistema è infatti la curiosità umana, con cui i proprietari dell’azienda non avevano fatto i conti.

Purtroppo però nella parte centrale il film divaga un po’ da quello che è il suo reale obiettivo, trasformandosi in un semplice film d’azione, che si concentra da un lato sulla ricerca dei due fuggitivi, dall’altro sulla ricerca, da parte dei due fuggitivi, di coloro che hanno pagato per avere un pezzo del loro corpo. Le parti d’azione sono spettacolari e fatte bene e, per fortuna, a un certo punto il film ritorna sui suoi binari originari.

VOTO 7,5