Boardwalk Empire – Stagione 2


Boardwalk Empire
(serie TV, stagione 2)
Episodi: 12
Rete Americana: HBO
Rete Italiana Sky Cinema 1
Creatore: Terence Winter
Cast: Steve Buscemi, Michael Pitt, Kelly Macdonald, Michael Shannon, Shea Whigham, Aleksa Palladino, Michael Stuhlbarg, Stephen Graham, Vincent Piazza, Paz de la Huerta, Michael Kenneth Williams, Anthony Laciura, Paul Sparks, Jack Huston, Gretchen Mol, Dabney Coleman
Genere: Drammatico

La trama in breve: Jimmy Darmody, Eli Thompson e il Commodore stanno complottando contro Nucky Thompson per rimuoverlo dal potere. Nucky inizia a sospettare di un complotto ai suoi danni quando il magazzino di Chalky White viene attaccato e distrutto da dei membri del Ku Klux Clan.

Prosegue, abbastanza a rilento, il recupero di questa serie evento che ancora va in onda per la HBO. Serie la cui prima stagione non mi aveva preso in maniera particolare riuscendo comunque a farsi apprezzare per l’atmosfera e per la cura con cui racconta le sue varie storie.

In questa seconda stagione assistiamo a storie su più fronti: da una parte Nucky che cerca di far proseguire con successo la sua escalation criminale, dall’altra il fratello Eli e Jimmy Darmody che, con metodi nemmeno del tutto legali, vogliono spodestare il suo “trono”.

Piano piano la serie bisogna prenderla da qualche parta e, dopo una partenza per me a rilento, ha iniziato ad entrarmi in testa e a prendermi abbastanza, soprattutto dopo la seconda metà di questa seconda stagione. Le atmosfere e le interpretazioni ottime dei protagonisti rimangono invariate rispetto all’inizio, ma si migliora nella narrazione e nell’evoluzione delle varie storie.

Ottimo il definitivo ingresso in scena di Stephen Graham nel ruolo di Al Capone, attore che ha proprio la faccia giusta per interpretare un ruolo del genere. Al solito tra i personaggi spicca Van Halden, per ora uno dei miei preferiti, interpretato da un Michael Shannon che però non è sempre presente in scena, purtroppo.

Episodio preferito: Episodio 10 – Georgia Peaches
Voto: 7,5

L’uomo d’acciaio


USA, Canada, Regno Unito 2013
Titolo Originale: Man of Steel
Regia: Zack Snyder
Sceneggiatura: David S. Goyer, Zack Snyder, Kurt Johnstad
Cast: Henry Cavill, Amy Adams, Russell Crowe, Kevin Costner, Diane Lane, Michael Shannon, Ayelet Zurer, Laurence Fishburne, Harry Lennix, Antje Traue, Christopher Meloni, Richard Schiff, Michael Kelly, Mackenzie Gray
Durata: 142 minuti
Genere: Azione, Supereroi

La trama in breve: Il film racconta la battaglia tra Superman e il Generale Zod, arrivato sulla Terra per fondare un nuovo pianeta Kryptno, andato distrutto nel giorno della nascita di Kal-El, poi mandato sulla Terra.

Superman non è di certo tra i miei supereroi preferiti, ma è uno di quei supereroi di cui comunque ho piacere a seguirne qualche storia. Ho fatto così con l’infinita serie TV “Smallville”, ho visto tutti gli storici film con Chritopher Reeve, ho visto anche il brutto tentativo di fare ricominciare la saga “Superman Returns”. E non potevo esimermi dal guardare questa produzione, che vanta come sceneggiatore principale David S. Goyer, ovvero lo sceneggiatore della trilogia de “Il Cavaliere oscuro”, come produttore esecutivo Christopher Nolan, regista della stessa trilogia, e alla regia lo stesso Zack Snyder che adoro per “300” e per “Watchmen”.

Va da sè che, con aspettative così alte, l’impresa di Snyder era abbastanza ardua. E, se io mi aspettavo un reboot di questa trilogia in stile Batman ho dovuto subito ricredermi. Perchè sia chiaro, il film mi è piaciuto e la storia è fatta abbastanza bene, ma ci sono alcuni elementi su cui ho storto un po’ il naso.

In primis abbiamo la storia che ad un certo punto diventa un film d’azione spettacolare e con molte esplosioni, indagando poco ed anche a sprazzi sulla psicologia di Clark Kent come personaggio principale. In secundis abbiamo una totale assenza di uno degli elementi principali della storia di Superman, ovvero la Cryptonite e sinceramente non ho capito il motivo per cui non sia stata per nulla accennata. Come terza cosa abbiamo un finale con una pazzesca ruffianata patriottista che si poteva tranquillamente evitare (“ho vissuto per anni in una fattoria del Kansas… Potrei essere più americano di così?”, l’ho un po’ parafrasata per far capire il concetto).

In positivo abbiamo invece un cattivo che funziona, Zod, il cui volto è dato dall’ottimo Michael Shannon, già visto in “Take Shelter”, in “Mud” e nella serie “Boardwalk Empire”, e un buon Henry Cavill, che alla lunga ha iniziato a ricordarmi un po’ il cantante Mika, non ho idea del perchè. Altro punto positivo è l’incipit della storia, con una spiegazione chiara di ciò che ha portato Krypton alla rovina in quella che secondo me è la porzione narrativa migliore dell’intera pellicola.

Per quanto sono assai convinto che si potesse fare di meglio con i mezzi a disposizione, ne sono rimasto abbastanza soddisfatto, aspettando l’ovvio sequel in cui è stato tra l’altro annunciato un cross-over con Batman (che purtroppo non verrà interpretato da uno degli idoli di casa, Christian Bale, ma da Ben Affleck. Beh me ne farò una ragione, anche se la cosa poi non mi dispiace del tutto.).

Voto: 7

Mud


USA 2012
Titolo Originale: Mud
Regia: Jeff Nichols
Sceneggiatura: Jeff Nichols
Cast: Matthew McConaughey, Reese Witherspoon, Sarah Paulson, Michael Shannon, Sam Shepard, Ray McKinnon, Joe Don Baker, Paul Sparks, Tye Sheridan, Jacob Lofland
Durata: 130 minuti
Genere: Drammatico

La trama in breve: Due quattordicenni, Ellis e Neckbone, arrivano con una barca su un’isola nel bel mezzo del fiume Mississippi, dove Neckbone aveva notato un motoscafo sulla cima di un albero. Volendosene impossessare, scoprono che è già abitato. Sull’isola incontrano Mud, un fuggitivo che dice loro che si deve invontrare con una ragazza di nome Juniper, di cui è molto innamorato.

Jeff Nichols ha diretto la bellezza di tre film: il primo, “Shotgun Stories”, lo devo ancora recuperare; il secondo, “Take Shelter”, l’ho eletto ad inizio anni come miglior film (meglio mio film preferito) del 2012 (anche se è uscito nel 2011) ed ora ho approcciato alla visione di “Mud”, suo terzo lavoro, sicuramente molto valido.

Se su “Shotgun Stories” non posso esprimermi, se “Take Shelter” rappresentava un chiarissimo indizio della bravura di Jeff Nichols dietro la macchina da presa, questo “Mud” ne rappresenta di certo una conferma delle sue enormi abilità, riuscendo a creare un film in cui la tensione cala in rarissime occasioni, offrendo delle immagini di assoluto valore.

Dal punto di vista della trama si ha un leggero passo indietro, d’altronde “Take Shelter” per me è un film fondamentale, mentre questo è sicuramente un valido e bellissimo film, ma dubito entrerà tra i miei cult personali. Buonissima la prova di Matthew McConaughey come protagonista: ora mi chiedo, perchè, Matthew, hai usato mezza carriera a farti conoscere grazie a ruoli in commedie romantiche di dubbio gusto (per lo meno gli anni duemila sono quasi interamente segnati da quel genere), quando sei tagliato dal sarto per questo tipo di ruoli? Già ci avevi dato una prova strabiliante con “Killer Joe”, ora anche qui te la cavi egregiamente. Penso tu abbia torvato la tua vera dimensione no?

Voto: 8

Boardwalk Empire – Stagione 1


So bene di arrivare un po’ in ritardo, ma questa serie è sempre stata presente nella mia lista ma, per un motivo o per l’altro non sono mai riuscito a recuperarla. Sarà il fatto che per ben due volte in cui ho tentato di incominciarla mi sono addormentato durante il primo episodio, facendomi desistere dal continuarla, ma una delle serie più importanti degli ultimi anni non può essere tralasciata in questo modo.

Boardwalk Empire
(serie tv, stagione 1)
Rete Americana: HBO
Rete Italiana: Sky Cinema 1, Rai 4
Creatore: Terence Winter
Cast: Steve Buscemi, Michael Pitt, Kelly MacDonald, Michael Shannon, Shea Whigham, Aleksa Palladino, Michael Stuhlbarg, Stephen Graham, Vincent Piazza, Paz de la Huerta, Michael Kenneth Williams, Anthony Laciura, Paul Sparks, Dabney Coleman
Genere: Drammatico, Gangster

La trama in breve: Nel 1920 ad Atlantic City e in tutti gli Stati Uniti entra in vigore il Proibizionismo. Nucky Thompson, politico corrotto e mafioso, comincia ad ideare un piano per commerciare l’alcool ormai divenuto illegale e per arricchire se stesso e la sua cerchia.

Alla fine comunque, pian pianino, ma nemmeno così tanto piano, sono riuscito a gustarmi almeno tutta la prima stagione, in attesa di entrare in possesso della seconda. Diciamola tutta, alla fine della fiera il prodotto, che negli anni io avevo sempre snobbato, è un prodotto molto buono, uno dei più importanti del panorama televisivo attuale.

Il problema che viveva secondo me questa serie era la sì ottima confezione, all’interno della quale però si riusciva a scorgere poco, guardando soprattutto i primi episodi. Primo difetto riscontrabile è che i primi tre/quattro episodi bisogna riuscire a superarli, superati quelli poi la serie va che è un piacere e riesce per bene ad ingranare alla distanza. Ma chi non dovesse superare i primi tre/quattro episodi, avrebbe tutta la mia comprensione, vista la loro infinita lentezza e mancanza di ritmo televisivo.

I primi episodi di questa serie sarebbero un ottimo film, oserei dire quasi un capolavoro, ma non mi sono sembrati adatti per attirare il pubblico di una serie televisiva. Oppure, come spessissimo accade, il problema sono io, cosa comunque da non escludere affatto.

Comunque la storia è molto interessante e i personaggi sono costruiti con un’ottima caratterizzazione, su tutti il Nucky Thompson interpretato da un ottimo Steve Buscemi, ormai prestatosi alla televisione dopo buonissime interpretazioni cinematografiche, e il poliziotto Nelson Van Alden, interpretato dal Michael Shannon di cui mi sono “innamorato” dopo la sua performance in “Take Shelter”. Il suo personaggio è un poliziotto fanatico religioso che vive di citazioni bibliche mantenendo dentro di sè una pazzia nemmeno tanto celata.

Voto alla prima stagione: 7

Take Shelter


E’ una vita che lo devo vedere questo film. In barba alle uscite italiane che sono più lente di una lumaca e arrivano più in ritardo di una ragazza quando a cinque minuti dall’orario dell’appuntamento ti dice che deve ancora truccarsi e pettinarsi (e tante altre cose che ti tiene nascoste), me lo sarei visto anche sottotitolato, ma siccome alla fine ho continuato a rimandare e rimandare sono riuscito pure a vedermelo in italiano. Giusto per anticiparvi qualcosina sulla recensione in questa introduzione: questo film è una perla. No, no non sono io un pirla. Questo film è proprio una perla. Una perla preziosissima…

USA 2011
Titolo Originale: Take Shelter
Regia: Jeff Nichols
Cast: Michael Shannon, Jessica Chastain, Shea Whigham, Kathy Baker
Genere: Drammatico

La trama in breve: Curtis è un uomo che vive con la sua famiglia in una piccola cittadina dell’Ohio. Ha una figlia sordomuta, ha un buon lavoro, ma le spese per le cure della figlia sono sempre troppe. Ciononostante sono una famiglia felice. Finché Curtis non inizia ad avere degli incubi terribili, che riguardano una spaventosa tempesta. Pian piano questi incubi inizieranno ad entrare anche nella sua vita reale, facendogli avere delle allucinazioni e portandolo man mano alla paranoia.

Questo film è uscito nel 2011, è la seconda opera di Jeff Nichols, la prima sarà dura arrivi in Italia, ma si spera. Intanto il regista sta già lavorando a un film per il 2013, che si intitolerà Mud e avrà tra i protagonisti sempre Michael Shannon, che lo ha accompagnato praticamente per tutta la sua carriera. Chissà quando mai arriverà in Italia. E’ inspiegabile anche come una perla del genere, una vera vera perla, non abbia ricevuto nemmeno una singola nomination all’Oscar. Neanche una!

La regia di Jeff Nichols è qualcosa di mirabolante. Egli ci fa vivere per tutta la durata del film la presunta pazzia o paranoia dell’uomo, trasportandoci in maniera magistrale sia nei suoi sogni, sia nelle sue allucinazioni nei momenti di vita reale. E la scelta di Michael Shannon come attore protagonista e interprete della paranoia e della pazzia descritta dal film è quanto mai azzeccata. Con la faccia che si ritrova Shannon, il ruolo del pazzo è decisamente il più indicato.

E anche nella scelta della moglie di Curtis, interpretata da Jessica Chastain, che oltre ad essere una bellezza sublime è anche un’attrice davvero pazzesca. Riesce a incarnare in sé tutto il disagio che prova nel vedere come si sta riducendo suo marito e lo fa in maniera semplicissima, con semplici cambi di sguardi, passando da un’emozione all’altra nel giro di pochi secondi.

Tra le altre cose questo film mi ha ricordato molto quel capolavoro “mio adorato” che fu, che è e che sempre sarà “Donnie Darko”. Una specie di Donnie adulto è il protagonista del nostro film, che spero riuscirà ad entrare nel cuore di molti. Ed è anche riuscito a spaventarmi in alcune occasioni, più di quanto ci riescano la maggior parte dei film horror di oggi.

Voto: 9,5