Le follie dell’imperatore


USA 2000
Titolo Originale: The Emperor’s New Groove
Regia: Mark Dindal
Sceneggiatura: David Reynolds
Doppiatori Originali: David Spade, John Goodman, Eartha Kitt, Patrick Warburton, Wendie Malick, Eli Russell Linnetz, Kellyann Kelso
Doppiatori Italiani: Luca Bizzarri, Adalberto Maria Merli, Anna Marchesini, Paolo Kessisoglu, Emanuela Rossi, Erica Necci, Veronica Puccio
Genere: Animazione

La trama in breve: Kuzco è un giovane e viziatissimo imperatore che, trasformato in lama dalla perfida strega Yzma, tenta di ritrovare la sua umanità con l’aiuto di Pacha.

Sono andato addirittura a recuperarmi e a rivedermi un Classico Disney degli anni 2000 la scorsa sera. Motivo: non ve lo sto a spiegare, troppo complicato, ma qui io devo parlare del film, secondo me uno dei più esilaranti della produzione disneyana dello scorso decennio, grazie alla sua vena comica che punta da una parte su azioni rocambolesche ed inseguimenti, mentre dall’altra riesce talvolta ad avere addirittura una vena sarcastica.

Non a caso mi ricordavo di avere già visto questo film proprio negli anni in cui uscì e mi ricordavo anche di essermi fatto risate di gusto per tutta la sua durata. Risate di gusto che non si sono certo affievolite con la mia visione molto postdatata, ma anzi, forse forse si sono addirittura amplificate.

Adoro questo film d’animazione, forse non è propriamente uno dei film Disney a cui sono più affezionato, anche perchè l’ho visto solo due volte, a differenza di tutti gli altri tipo “Hercules”, “Tarzan” e “Il re leone” che mi sono sempre letteralmente mangiato. Questo no, però rimango convinto sia uno dei più divertenti: risate a crepapelle!

Voto: 7/8

Una notte da leoni 3


USA 2013
Titolo Originale: The Hangover 3
Regia: Todd Phillips
Sceneggiatura: Todd Phillips, Craig Mazin
Cast: Bradley Cooper, Ed Helms, Zach Galifianakis, Justin Bartha, Ken Jeong, Heather Graham, Jeffrey Tambor, Gillian Vigman, Sasha Barrese, Jamie Chung, John Goodman, Mike Epps, Melissa McCarthy, Sondra Currie, Jonny Coyne, Mike Vallely, Lela Loren
Genere: Comico

La trama in breve: Mentre Stu, Phil e Doug stanno accompagnando Alan in un centro di recupero, Doug viene rapito da Marshall, un criminale che ha un conto in sospeso con Leslie Chow, chiedendo in cambio del suo rilascio che i tre protagonisti lo ritrovino e glielo riportino vivo.

Il primo capitolo della trilogia di “Una notte da leoni” lo considero una delle commedie più divertenti e fracassone degli ultimi anni. Chiaro è anche che dopo il successo mondiale del primo capitolo si volesse strafare e produrre dei sequel. Il secondo capitolo si era rivelato una copia nemmeno tanto velata del primo, riuscendo comunque a provocare grosse risate. In questo terzo capitolo si tenta una strada nuova che però, al contrario degli intenti degli autori, non riesce a replicare le risate dei due capitoli precedenti.

Mentre da una parte ormai i personaggi hanno un po’ perso lo smalto del primo capitolo, dall’altra la storia in cui sono coinvolti i nostri protagonisti non è affatto tra le più coinvolgenti e non riesce soprattutto ad ottenere gli effetti comici voluti.

Il tutto, alla lunga, diventa borioso e poco divertente e poche sono le scene che mi hanno fatto ridere di gusto. Per il resto molta indifferenza condita da qualche piccolo sbadiglio. Una assoluta delusione, per una trilogia che si sarebbe potuta chiudere con fuochi d’artificio e botti micidiali e invece è crollata verticalmente come… Come ‘na catapulta!

Voto: 5-

Flight


USA 2012
Titolo Originale: Flight
Regia: Robert Zemeckis
Cast: Denzel Washington, Tamara Tunie, John Goodman, Kelly Reilly, Melissa Leo, Don Cheadle, Nadine Velazquez, Bruce Greenwood, Brian Geraghty
Genere: Drammatico

La trama in breve: Il comandante di aerei di linea William Whitaker, dopo una notte brava passata all’insegna di sesso e alcool, deve pilotare un aereo. Per questo, dopo essersi fatto una striscia di cocaina per riprendersi dalla sbronza, si mette in volo. Il viaggio non è dei più facili e, dopo aver superato una forte turbolenza, alla fine del viaggio il velivolo subisce un guasto. Grazie alla prontezza del comandante, nello schianto successivo muoiono solo sei dei 102 passeggeri.

Il film ci proietta subito nel suo evento clou: il disastro. Scelta a tratti coraggiosa, a tratti dovuta, altrimenti si sarebbe trattato di un semplice film su uno pseudo-eroe americano che salva la vita di ben novantasei persone durante un disastro aereo. Il film invece non è affatto questo. La scelta di proiettarci subito nell’evento col botto paga soprattutto in quanto a caratterizzazione dei personaggi e a una trama che si rivela quanto mai interessante.

L’iniziale spavento di Whip, alcolizzato che prima decide di non bere più, poi pian piano, anche mantenendo una relazione con la ex eroinomane Nicole, inizia a ricascarci fino ad avere dei clamorosi crolli è qualcosa su cui il regista Zemeckis ha voluto insistere molto concentrando la sua e la nostra attenzione.

Motivo per cui il film, dopo lo scossone iniziale, pur tranquillizzandosi e non avendo più botti enormi, ha la capacità di tenere incollati e di scorrere via veloce facendo passare le apparentemente lunghe due ore e venti in maniera liscia e disinvolta. Denzel Washington, che come attore non mi ha mai particolarmente impressionato, nè tanto meno i suoi film, è bravo nell’interpretare la sua parte e nel farci completamente immedesimare nel suo ruolo. Anche la bellissima Tamara Tunie, Nicole, col suo carattere insicuro (e la sua bellezza straripante), riesce a diventare uno dei personaggi per quale si prova più empatia.

Voto: 7+

The Artist


Francia 2011
Titolo Originale: The Artist
Regia: Michel Hazanavicius
Cast: Jean Dujardin, Bérénice Bejo, John Goodman, James Cromwell, Penelope Ann Miller, Missi Pyle, Joel Murray, Ed Lauter, Malcolm McDowell, Beth Grant
Genere: Commedia

La trama in breve: 1927. George Valentin è un grande divo del cinema muto. Successivamente alla proiezione di un suo film viene fotografato in compagnia di Peppy Miller, una sua ammiratrice. Poco tempo dopo Valentin riincontrerà Peppy sul set di un film in cui lei lavora come comparsa. Tra i due nascerà una forte attrazione.

Scusate il ritardo, ma questo film non sono riuscito a vederlo fino a pochi giorni fa. Vincitore di vari premi Oscar, tra cui quello di miglior film del 2011, ho creduto, soprattutto nei mesi iniziali di questo anno, che il film fosse nient’altro che una ruffianata, in grado di vincere premi solo per la particolarità di essere un film muto nell’epoca del sonoro e del digitale.

Ruffianata o meno, il film riesce, attraverso un percorso molto particolare, a fare entrare gli spettatori di oggi in quello che fu il mondo del cinema nell’epoca del muto. Questo film è un grandissimo omaggio, al cinema, alla sua storia e alla sua evoluzione, capace di commuovere e di far divertire.

Si vede il passaggio da muto a sonoro e tutto ciò che la rivoluzione comportò. Si vede molto bene come la fama sia un qualcosa di effimero e come un artista possa cadere in declino nel giro di poco tempo a causa di una sua scelta personale. Le musiche fanno entrare molto bene nell’atmosfera e la bravura di Jean Dujardin, che ha la faccia perfetta per una produzione dal sapore così retrò, è un tocco d’arte clamoroso.

Voto: 8,5

Argo


USA 2012
Titolo Originale: Argo
Regia: Ben Affleck
Cast: Ben Affleck, John Goodman, Bryan Cranston, Kyle Chandler, Victor Garber, Michael Cassidy, Clea DuVall, Alan Arkin, Rory Cochrane, Tate Donovan, Kerry Bishè, Bob Gunton, Philip Baker Hall, Chris Messina, Adrienne Barbeau, Tom Lenk, Titus Welliver, Richard Kind, Michael Parks, Željko Ivanek, Keith Szarabajka
Genere: Drammatico, Thriller

https://i0.wp.com/static.blogo.it/cineblog/0/039/argo-poster-280x413.jpgLa trama in breve: Nel corso della rivoluzione islamica a Teheran del 1979, alcuni militanti iraniani irrompono nell’ambasciata americana, prendendo 52 ostaggi. Riescono a sfuggire sei persone, che si rifugiano nell’abitazione dell’ambasciatore canadese Ken Taylor. Il governo statunitense, timoroso del fatto che prima o poi i militanti iraniani avrebbero rintracciato i fuggitivi e li avrebbero uccisi, incarica l’agente Tony Mendez di organizzare un piano per il loro recupero.Da qui l’idea di far passare i sei fuggitivi per una troupe cinematografica, recatasi in Iran per produrre un film di fantascienza di nome “Argo”.

Se il Ben Affleck attore, pur recitando in alcuni film assolutamente di primo livello non mi aveva mai convinto appieno in passato, una cosa da constatare nell’ultimo periodo della sua carriera è che è riuscito a migliorarsi. Qualche avvisaglia del suo talento extra-recitativo la si era avuta nel momento dell’Oscar vinto per “Will Haunting – Genio ribelle”, per cui firmò la sceneggiatura originale. Talento che ora, nell’ultimo periodo, si concretizza anche e soprattutto nella regia.

Questo film è una specie di simbolo. Dopo una prima parte spionistica, in cui la forza sta nei dialoghi e nell’interesse che viene suscitato nello spettatore dall’intrigo in cui stiamo immergendoci, la seconda parte diventa sia un grande omaggio ad Hollywood, sia un gran ricettacolo di ironia e, soprattutto di autoironia.

Nel cast figurano attori venuti alla ribalta soprattutto grazie alle serie tv. Tra i tanti spiccano l’ottimo Bryan Cranston, già visto in “Breaking Bad” e in “Malcolm”, che ricopre sì un ruolo relativamente marginale, ma che riesce comunque a darsi una certa importanza. Buona anche la prova di Tate Donovan, ex “The O.C.”, di Michael Cassidy e di Clea DuVall.

La bravura di Ben Affleck nel dirigere questo film sta soprattutto nella cura e nell’essere riuscito a dare in maniera impeccabile un ritmo al film. Dall’inizio dialogato, a una seconda parte quasi commediale fino ad arrivare ad un finale assolutamente concitato e intenso. Per non parlare poi dell’ottima fotografia e dei costumi, che ricreano quelli che nell’immaginario sarebbero stati gli anni settanta, anche e soprattutto nelle pettinature.

“Argo vaffanculo!!!”

Voto: 8,5