Peaky Blinders – Stagione 1


Peaky Blinders
(serie TV, stagione 1)
Episodi: 6
Creatore: Steven Knight
Rete Inglese: BBC Two
Cast: Cillian Murphy, Sam Neill, Helen McCrory, Annabelle Wallis, Iddo Goldberg
Genere: Crime, Storico

La trama in breve: La storia è ambientata nel 1919 a Birmingham, città che vive in estrema povertà dopo la Prima Guerra Mondiale. La famiglia Shelby, capitanata da Tommy, forma la gang criminale dei “Peaky Blinders”.

Produzione inglese con cast di assoluto livello che, all’apparenza, sarebbe dovuta essere una serie da non farsi sfuggire. E penso lo sia anche per moltissime persone che mi leggeranno, eppure, io, non ci ho trovato tutto questo ben di Dio per cui esultare e gridare al capolavoro. Nonostante questo mio aver storto il naso guardando la serie, sono, stavolta seriamente, convinto che il problema sia mio.

Ci sono dei comportamenti nello spettatore di serie TV che sono un vero indicatore di quanto ciò che guardo mi stia piacendo. Quante volte guardo sul mio computer lo scorrere del tempo. E quando poi ti accorgi che quello che pensavi sarebbe durato mezz’ora scopri che è durato soltanto dieci minuti c’è un problema davvero serio. Perciò dopo che vedi il primo episodio decidi di dargli comunque un’opportunità, poi gliene dai una seconda, poi ancora una terza ed una quarta, poi scopri che gli episodi saranno soltanto sei e decidi di finirla comunque nonostante non ti stia prendendo per niente.

Detto questo la serie non è per nulla fatta male, anzi, sia Cillian Murphy che Sam Neill, che sono di sicuro i due nomi di grido di questa produzione britannica, offrono una prova recitativa che va ben oltre ciò che ci si aspetta da una serie TV. Anche le ambientazioni, i personaggi e la trama sono ben curati e non si può certo dire che la serie sia brutta. Rimane quel problemino di fondo: probabilmente questa prima stagione sarebbe stata un grandissimo film, ma portarla avanti per sei settimane risulta una cosa prolissa e boriosa.

Vi parlerò a breve di un’altra serie inglese che ho seguito e, probabilmente, confrontandola con questa mi urlerete addosso per il poco rispetto. Sarà una serie di genere completamente diverso però e, soprattutto, di un genere che più personale non esiste.

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Voto: 6-

Red Lights


USA, Spagna 2012
Titolo Originale: Red Lights
Regia: Rodrigo Cortès
Cast: Cillian Murphy, Sigourney Weaver, Robert De Niro, Toby Jones, Joely Richardson, Elizabeth Olsen, Craig Roberts, Leonardo Sbaraglia, Adriane Lenox, Garrick Hagon, Burn Gorman
Genere: Thriller, Drammatico

La trama in breve: Margaret Matheson e Tom Buckley sono due dei più importanti ricercatori sul paranormale, che si occupano di smascherare coloro che si autoproclamano sensitivi ma nascondono grandi truffe. Nella sua carriera Margaret non ha mai confermato un evento paranormale, ma le rimane un unico cruccio, quello di non essere riuscita a mascherare Simon Silver. Chiunque negli anni abbia tentato di smascherarlo ha fatto una brutta fine e ora, 30 anni dopo la sua ultima apparizione, sta tornando per mettere in scena un ultimo spettacolo prima del ritiro.

Molte volte un cast stellare non è garanzia di buona riuscita di un film. Molte altre volte invece capita che un film senza alcuna pretesa si riveli una produzione solida, interessante e assolutamente intrigante fino al midollo. Il film in questione appartiene al secondo filone. Il cast riesce a mischiare e a far funzionare bene insieme quelle che sono le vecchie leve del cinema come Robert De Niro e Sigourney Weaver, che sanno ancora regalare molte soddisfazioni, assieme alle nuove, qui rappresentate da Cillian Murphy e da Elizabeth Olsen.

Se Cillian Murphy veniva sì da interpretazioni in produzioni piuttosto importanti, come quella in “Inception” o in “In Time” o in “Il cavaliere oscuro”, non brillando moltissimo nel ruolo interpretato, qui riesce a regalare un’ottima interpretazione con un personaggio che vuole a tutti i costi essere intrigante e ci riesce fino in fondo.

Dall’altro lato della medaglia c’è Elizabeth Olsen, la sorellina delle odiosissime e assolutamente poco talentuose delle gemelle Olsen. Questa qui a 23 anni, ha recitato in tre produzioni di un certo spessore e ha già dimostrato a sufficienza quanto sia elevato il suo talento. Vederla recitare è un vero piacere per gli occhi, ha un futuro enorme davanti a sè.

Il film ha il pregio di mantenere la tensione elevata dall’inizio alla fine. Per certi versi mi ha ricordato “The Prestige” di Christopher Nolan, ma siccome il paragone sarebbe decisamente al di là della sua portata mi fermo qua che è meglio. Abbastanza difettoso il finale, in cui si vengono a scoprire determinate cose, alcune delle quali vengono dette sbrigativamente e poi lasciate in sospeso.

Voto: 7+

Il cavaliere oscuro – Il ritorno


Con considerevole ritardo sono riuscito finalmente a guardarmi il film evento dell’anno, la conclusione della saga de “Il cavaliere oscuro”, inaugurata da Chritopher Nolan nel 2005 con “Batman Begins” e proseguita nel 2008 con il capolavoro “Il cavaliere oscuro”, con la spettacolare interpretazione del Joker da parte del compianto Heath Ledger. Ora ripercorriamo brevemente i due capitoli precedenti.

Batman Begins
Devo dire che quando lo vidi per la prima volta non mi impressionò particolarmente, ma riguardandolo un paio di volte sono abbastanza riuscito a rivalutarlo. Continuo a ritenerlo, visto anche l’ultimo episodio, il “peggiore” dei tre. Apprezzo moltissimo le atmosfere dark e come Nolan ha saputo rendere i personaggi principali, non mi ha invece particolarmente entusiasmato la trama.
Voto: 7-

Il cavaliere oscuro
Questo è stato decisamente il film che mi ha fatto innamorare della saga. Rimangono le atmosfere, la trama stavolta prende di più, grazie soprattutto alla straordinaria, veramente straordinaria, interpretazione del Joker da parte di Heath Ledger. Un film che è stato, grazie al suo personaggio principale (e guai a chi mi viene a dire che in quel film il personaggio principale fu Batman), l’esaltazione dell’anarchia, dell’imprevedibile, dell’essere fuori da ogni schema, grazie soprattutto ad uno sviluppo della storia e ad un finale fuori dagli schemi.
Voto: 9

USA 2012
Titolo Originale: The Dark Knight Rises
Regia: Christopher Nolan
Cast: Christian Bale, Anne Hathaway, Tom Hardy, Michael Caine, Marion Cotillard, Joseph Gordon-Levitt, Gary Oldman, Morgan Freeman, Nestor Carbonell, Liam Neeson, Cillian Murphy, Matthew Modine, Alon Aboutboul, Josh Pence, Juno Temple, Ben Mendelsohn, Daniel Sunjata, Burn Gorman, Josh Stewart, Tomas Arana, Tom Conti, William Devane, Christopher Judge
Genere: Azione, Supereroi

La trama in breve: Otto anni dopo gli eventi narrati ne “Il cavaliere oscuro”, Gotham City, grazie al decreto Dent, visto dall’intera popolazione come un eroe, sta vivendo un periodo di pace. Batman è scomparso dalla circolazione, e Bruce Wayne assieme a lui. Il commissario Gordon, che si sente in colpa per aver coperto la verità su Harvey Dent, sta preparando un discorso per rivelarla alla popolazione. Durante una missione però viene rapito dallo spietato Bane, che nel giro di poco tempo inizierà a terrorizzare Gotham.

L’atto finale di questa grande saga, che ha raccolto miliono e milioni di spettatori in tutto il mondo è, secondo il mio personalissimo parere, un passo indietro rispetto al suo secondo capitolo. Difficile era confermarsi sui suoi livelli e ancora più difficile trovare un cattivo all’altezza di colui che mi fece letteralmente innamorare. Bane in fondo lo ritengo un buon cattivo, purtroppo a causa del suo volto coperto è difficile valutarne l’interpretazione di Tom Hardy, così come c’è da spararsi (oppure da sparargli) per come Filippo Timi, il suo doppiatore italiano, ha reso la voce del suo personaggio.

Tutto molto convenzionale, seguendo uno schema classico che viene battuto in tutti i più grandi colossal. La confezione, come in ogni film firmato Nolan, è assolutamente perfetta, forse forse il film dura un po’ troppo (ed è secondo me uno dei difetti insiti nel regista, anche se in molti film la durata è necessaria, qui probabilmente si poteva farne a meno). La decisione di inserire molti personaggi e di dare un’importanza molto maggiore al detective Blake, interpretato dal perfetto Joseph-Gordon Levitt, può aver pagato da un certo punto di vista, mentre dall’altro può aver creato confusione.

La critica mossa da qualcuno è che il film stravolge la storia del fumetto. Io dico questo: non ho letto il fumetto, ma anche se lo avessi fatto non mi sarei aspettato di certo assoluta fedeltà. Le trasposizioni cinematografiche hanno esigenze ben precise e qualche scelta va compiuta già a livello di sceneggiatura. In ogni caso la storia narrata, pur stravolgendo il fumetto (non so se sia vero o meno), funziona eccome.

Un ultima considerazione sul protagonista Christian Bale. E’ un attore che adoro, e lo adoro veramente tanto, mi è piaciuto praticamente in tutti i suoi ruoli precedenti (mi manca American Psycho, che dicono sia il meglio da lui raggiunto). Un’interpretazione ottima in tutti i tre film della saga, che lo consegnerà di certo alla storia.

Voto: 7,5

Inception


Eccoci giunti quasi alla fine della rassegna di film di Christopher Nolan, con la visione di Inception ora mancano solo i due film su Batman e poi sarò pronto per a fine di Agosto a guardarmi “Il cavaliere oscuro – Il ritorno”. Premetto che Inception è uno dei film che mi sono piaciuti di più negli ultimi anni, vuoi per l’azione e per il ritmo serrato e quasi incontrollabile, vuoi per l’infinita simbologia che gli sta dietro che ti porta ad andare a cercare risposte anche dopo la sua visione. Risposte che ancora non mi sono complete dopo averlo visto per ben tre volte.

USA, Regno Unito 2010
Titolo Originale: Inception
Regia: Christopher Nolan
Cast: Leonardo DiCaprio, Joseph Gordon-Levitt, Ellen Page, Tom Hardy, Ken Watanabe, Dileep Rao, Cillian Murphy, Tom Berenger, Marion Cotillard
Genere: Azione, Thriller, Fantascienza

La trama in breve: Dominic Cobb è un estrattore di sogni. Egli si occupa di “rubare” i segreti di alcune persone molto importanti mentre loro dormono, entrando e manipolando i loro sogni. Assieme al socio Arthur tenta di entrare nella mente di Saito, un potente uomo d’affari, per rubargli alcuni segreti, ma l’estrazione fallisce perchè Mal, la moglie defunta di Cobb, interferisce nel sogno. Saito dunque propone a Cobb un accordo: grazie alle sue conoscenze potrà farlo tornare negli Stati Uniti, ma Cobb dovrà effettuare un “innesto”, processo inverso dell’estrazione, nella mente di Robert Fisher, erede del più grande rivale in affari di Saito.

Il sogno. Io non mi ricordo i miei sogni. Assolutamente quasi mai. Per me potrebbe essere un problema anche se la maggior parte di quelli che ricordo o sono tremendamente belli oppure mi sconvolgon tantissimo. L’idea fantascientifica che qualcuno li possa manipolare dall’esterno è qualcosa che mi affascina veramente tantissimo. Per questo probabilmente, ma non solo, amo particolarmente questo film.

Un film in cui si creano i presupposti per farsi delle domande dopo la sua visione. Un film in cui probabilmente nessuna azione, nessun oggetto, nessun sogno è lasciato al caso, tanto da doverlo rivedere più e più volte per provare ad iniziare a comprendere qualcosa della sua immensa simbologia.

L’azione che si svolge durante il film è coinvolgente al massimo e ti tiene incollato anche perchè man mano si scoprono cose sul passato di Cobb, e piano piano si rimane incuriositi su come si può fare ad innestare un’idea in una mente.

Spettacolare la scenografia, spettacolari gli effetti speciali, se non erro premiati anche con un Oscar, ma soprattutto, spettacolarissima la colonna sonora firmata Hans Zimmer, ormai un’icona nelle soundtrack dei film.

Voto: 9