Telefilm Chart: Le migliori serie TV della stagione 2011/2012 – Pos. 19/13


La stagione televisiva si è praticamente conclusa e io, pur essendomi perso molte cartucce tra quelle sparate dalle varie televisioni americane (tra cui anche la quarta stagione di Fringe, molto molto male), ho contanto di aver visto in questo anno ben 19 serie tv, e, se considerassimo gli episodi pilota che ho visto, senza poi proseguire perchè la serie non mi ispirava, potremmo arrivare alla trentina. Quindi, premettendo che tutte le serie che sono scritte nella classifica sono quelle che ho visto, se mai vorrete commentare questo post fatelo per discutere la classifica, che ovviamente è opinabile, o per suggerirmi qualche serie da vedere, sapendo però che il motivo per cui non è inserita in classifica è semplicemente perchè non l’ho vista.
Ma ora… Cominciamo la nostra scalata alla scoperta della (mia) serie tv migliore dell’anno!!!

19° Posto: Terra Nova
Di che cosa parla: Nel 2149 la vita sulla Terra rischia di estinguersi a causa dell’inquinamento e del sovrappopolamento. Sfruttando una frattura spazio-temporale viene creato un portale in grado di trasportare le persone nella Preistoria, 85 milioni di anni fa, in un mondo popolato dai dinosauri. La famiglia Shannon (fuorilegge per avere tre figli, mentre al massimo se ne possono avere soltanto due per famiglia) è una delle famiglie “elette” per fare il grande salto con il “decimo pellegrinaggio” ed approdano in questa colonia, chiamata Terra Nova.
Motivazione: Per quanto la trama, l’ambientazione, il budget, Steven Spielberg, lascino uno strascico di grandissimi attese per uno show che deve per forza di cose andare alla grande, il risultato che ne viene fuori è la serie più deludente dell’anno. Non c’è una trama che coinvolga e, talvolta, risulta infinitamente noiosa. Poco credibile, nonostante il potenziale. L’unica nota buona è la costruzione dell’ambientazione, anche se va molto male con il rendering dei dinosauri. Un finale con un cliffhanger abbastanza spettacolare non è servito a salvare la serie, prontamente cancellata dalla FOX

18° Posto: Ringer
Di che cosa parla: Bridget è un ex tossicodipendente, testimone chiave di un omicidio. Ha una sorella gemella, Siobhan che scompare misteriosamente durante una gita in barca. La via più semplice per Bridget è assumere l’identità di Siobhan, per poi scoprire che la vita nei panni della sorella ricca non è tanto più facile della sua.
Motivazione: Il ritorno di Sarah Michelle Gellar sul piccolo schermo dopo la fine di Buffy è abbastanza disastroso. Anche in questo caso, la serie ha un gran potenziale a livello di trama, ma già da una delle prime scene si capisce il reale livello della produzione. Probabilmente la scena peggio resa è una delle poche in cui ci sono entrambe le gemelle sul set, in cui si vede chiarissimamente che il tutto è stato fatto, molto molto male, al computer. La trama si perde nei meandri della pomposità dell’intera serie, che risulta alla fine vuota. Gli ascolti parlano chiaro, nelle ultime settimane di messa in onda si è fatto fatica ad arrivare al milione di telespettatori (anche questa serie, soprattutto per gli ascolti deludenti, è stata cancellata dal palinsesto CW)

17° Posto: Awake
Di che cosa parla: A seguito di un incidente stradale in cui rimangono coinvolti anche moglie e figlio, il detective della polizia Michael Britten vive due realtà parallele: in una a seguito dell’incidente è morta la moglie, nell’altra è morto il figlio.
Motivazione: Avevo recensito in maniera decisamente positiva la prima puntata su questo stesso blog, perchè si rivelava una serie interessante. La stroncatura quasi totale è avvenuta già 3 puntate dopo, quando si è capito che la serie altro non era che un “doppio” poliziesco, in cui il detective indaga su due casi in parallelo. Andava sviluppata meglio l’idea della doppia realtà, invece il tutto si è ridotto ad un procedurale. In ultimo luogo, la serie si chiama Awake, che significa sveglio, ma nel corso di una singola puntata svegli ci si sta per molto poco. Ancora non è andato in onda il finale di stagione, ma si sa che le serie tendono a riprendersi sempre verso la fine per vari aumenti di tensione. Il giudizio rimarrà uguale qualunque sarà il finale di serie. Ennesimo telefilm che parte con grandissima pubblicità ma delude in termini di ascolti, anch’esso cancellato dal suo network, la NBC.

16° Posto: Alcatraz
Di che cosa parla: La serie ipotizza che la chiusura del carcere di Alcatraz, avvenuta nel 1963, sia stata causata da una misteriosa sparizione dei suoi detenuti. Detenuti che ricompaiono nel 2012, senza essere invecchiati di un giorno, ripercorrendo i crimini commessi in passato.
Motivazione: Posto basso per Alcatraz, non tanto perchè non mi sia piaciuta, tanto per le aspettative deluse. Va bene dichiarare che questa sarebbe stata una serie con preponderante trama verticale, ma eliminare totalmente per buona parte dello show la trama orizzontale, per poi riprenderla soltanto nelle tre o quattro puntate finali mi pare un filo eccessivo. Storia che di conseguenza si trasforma in una “caccia-al-criminale-di-cui-so-già-tutto-perchè-ha-già-fatto-le-stesse-identiche-cose-50-anni-fa”. Forse una delle serie più pubblicizzate da un anno a questa parte, delude in termini di ascolti, andando sempre con trend negativo dal primo doppio episodio fino all’ultimo. Cancellata dalla FOX.

15° Posto: The River
Di che cosa parla: Il famoso esploratore e conduttore televisivo Emmet Cole è scomparso misteriosamente nel nulla in Amazzonia. Ricevuto sei mesi dopo un segnale dalla sua ricetrasmittente, la moglie e il figlio, seguiti da una troupe televisiva e da un gruppo di esperti, intraprende un viaggio per ritrovarlo.
Motivazione: Una sconfitta. Una sconfitta cocente. Questa era la serie su cui puntavo nella mid-season della ABC. Era intrigante, all’inizio, ma alla fine si è trascinata stancamente fino al finale, miglior episodio della stagione, corta, andata in onda. Le stori horror di ogni puntata mantengono, in me, una tensione accettabile, ma la storia in sè non è stata sviluppata per niente bene. Un gran peccato che il tutto sia stato sviluppato abbastanza superficialmente. Anche per questa serie ascolti deludentissimi e cancellazione da parte della ABC

14° Posto: Supernatural (Stagione 7)
Di che cosa parla: Dopo aver assorbito tutte le anime del Purgatorio, Castiel è diventato il nuovo Dio sulla Terra. Però l’angioletto non ha calcolato la presenza dei Leviatani, potenti a tal punto da non essere in grado di trattenerli. Essi vengono liberati e iniziano a mettere a ferro e fuoco il paese. Intanto Sam deve avere a che fare con l’abbattimento del muro che gli impediva di ricordarsi della gabbia di Lucifero.
Motivazione: Una delle mie delusioni annuali. La serie non ha retto per niente, i Leviatani da dover essere dei grandissimi cattivoni sono passati anche su RaiTre a “Chi l’ha visto?” visto come sono stati trattati durante tutta la serie. Finale ancora più deludente e sbrigativo. Non la abbandono soprattutto perchè memore dei capolavori che sono stati le prime cinque stagioni, sperando in una ripresa quanto meno accettabile per la prossima stagione.

13° Posto: Glee (Stagione 3)
Di che cosa parla: Dopo la cocente delusione alle Nazionali il Glee Club ricomincia da capo, con nuovi ingressi e qualche dissiodio nel gruppo, ovviamente senza minimamente pensare al fatto che per la maggior parte dei componenti è l’anno del diploma. E’ più divertente continuare a cantare no?
Motivazione: Serie recuperata nella sua interezza a tempo di record durante le vacanze di Natale. Vedendola tutta d’un fiato si nota il calo clamoroso già tra prima e seconda serie, mentre nella terza ancora di più. Mentre le esibizioni canore sono sempre molto molto piacevoli, la trama appare scontata, soprattutto nelle puntate in cui i nostri cantanti sono impegnati nelle competizioni. Pochi episodi veramente spettacolari tra cui da segnalare quello natalizio e quello dedicato a “Saturday Night Fever”, in cui tra le altre cose conosciamo un personaggio che, se rimarrà, diventerà un mio personalissimo cult: Unique!

Termina qui la prima parte della mia personalissima rassegna telefilmica di questa stagione, nei prossimi giorni avrete modo di vedere i piazzamenti di tutte le altre serie! Miraccomando, non mancate!

Alcatraz – Season Finale


E’ finita una delle serie più attese dell’anno 2012, la pluriosannata prodotta da JJ Abrams Alcatraz. E’ finita e probabilmente finirà molto male, visto che è difficile salvare una serie che alla premiere parte con 10 milioni di spettatori ed arriva al finale di stagione con solo 4 milioni e mezzo, perdendo circa mezzo milione di spettatori a settimana, nel corso delle sette settimane in cui è andata in onda.

E’ difficile anche salvare una serie che era stata preannunciata come l’evento dell’anno, ma che col passare del tempo si è rivelata abbastanza scontata, inducendo probabilmente gli spettatori a mollarla e, quelli che hanno continuato a seguirla, a farlo per inerzia. Si, perchè va bene dire che la serie è prevalentemente a trama verticale, ma non si può pretendere che il pubblico si affezioni ad una serie su cui viene creato un certo hype, un certo mistero di fondo (tra l’altro molto molto affascinante) , che viene spiegato col contagocce per un totale di forse 30 minuti su tutti i circa 500 dell’intera serie.

Non si può pretendere che il pubblico segua una serie in cui, appunto, viene creato un mistero da sviluppare possibilmente in maniera interessante, e in cui la trama si riduce ad un semplice poliziesco con la sola particolarità che i criminali hanno già fatto esattamente le stesse cose 50 anni fa. Così come non si può pretendere che il pubblico si affezioni a polizieschi (perchè, per carità, vanno bene i polizieschi) in cui non solo il pubblico sa già tutto su chi è il ricercato, ma anche i protagonisti della serie. Infatti il clichè creato con Mr. Soto è qualcosa che alla lunga rischia di diventare patetico e alla fine lo è diventato: il criminale colpisce, arriva la comunicazione nella stazione di controllo dell’FBI e Soto, istantaneamente, recita ad alta voce il nome del ricercato, condendolo da alcune espressioni tipiche americane come “holy crap!” o “oh my God!”, che non possono essere niente di più scontato.

Ero partito molto ben disposto verso la serie, per 3 o 4 puntate sono riuscito a non arrabbiarmi per come veniva sviluppata la trama. Poi dalla quinta puntata in poi veniva dato agli spettatori un piccolo biscottino giusto per renderli contenti e nelle ultime puntate c’è stata un esplosione, con cui la serie si è obiettivamente risollevata. Per non parlare del fatto che con un finale così (meglio che non vi spoilero niente, se ci tenete guardatelo), sono anche molto incuriosito e voglio senza ombra di dubbio una seconda stagione. Seconda stagione che, visto il trend negativissimo degli ascolti, quasi sicuramente non ci sarà. Il che vuol dire serie troncata senza un finale. Niente di peggio.

Vi anticipo che quando più o meno saremo in dirittura di arrivo per la fine della stagione televisiva/telefilmica, sto preparando un post con la classifica di tutte le serie che ho visto in questa stagione. Visto che parlerò di tutte le serie viste, questa sarà in classifica, ovviamente. A voi l’incombenza, alla luce di quanto ho scritto, di ipotizzare il posto più adatto!

Cal Sweeney


Ecco, no! Questa nuova puntata di Alcatraz non mi è piaciuta. Il cattivo Cal non aveva alcunchè di interessante sul suo personaggio, era il tipico rapinatore di banche che prima di effettuare il colpo dava un colpo alla cassiera, così da avere un alleato inconsapevole. Non mi è piaciuta perchè sono già due puntate che non si sa alcunchè sul mistero di Alcatraz. Questo, lo sapevamo, perchè la lentezza nello sviluppo della trama orizzontale doveva essere un segno distintivo della serie, ma passare dall’estrema lentezza al nulla assoluto per due puntate mi è parso troppo. E poi, ok, è poco credibile che Doc appena senta qual’è il crimine commesso sappia subito con assoluta certezza quale dei detenuti è ricomparso. Nonostante tutti questi difetti, che derivano però da una sola puntata su tre che non mi è piaciuta, la serie rimane secondo me un gran colpo, molto molto interessante.

Ecco dunque che girovagando qua e là per la rete ho trovato qualche anticipazione sul suo futuro. Come al solito gli autori quando svelano qualcosa sono sempre molto molto criptici, a voi tentare di capirci qualcosa.

Intanto, novità delle novità, nel prossimo episodio, intitolato “Guy Hastings”, il protagonista non sarà un criminale tornato dal passato, ma una delle guiardie di Alcatraz che a quanto pare, compirà delle brutte azioni rispetto a quello che era il suo ruolo precedentemente.

Inoltre, forse purtroppo o forse per fortuna, non ci saranno casi su veri detenuti di Alcatraz, o per lo meno non verranno usati i veri nomi, in quanto la maggior parte dei casi che verranno trattati nella serie sono ispirati a fatti realmente accaduti. Verrà mandato in onda un episodio sul blocco dei segregati. Essendo Alcatraz stato chiuso nel 1963 è ovvio che i neri non potessero mangiare con gli altri detenuti nè potevano mescolarsi con gli altri durante l’ora d’aria, perciò in futuro un episodio tratterà questo tema.

Altra piccola anticipazione sul personaggio di Lucy, colpita da un colpo di Cobb nella seconda puntata. Non viene ancora rivelato se morirà o meno, si sa però che lei è una dei ritornati dal 1963, e di sicuro il suo personaggio verrà sviluppato da quel punto di vista.

Continuiamo con Alcatraz


Dopo aver visto le prime tre puntate di questa nuova serie tv di J.J. Abrams è tempo di fare qualche primissimo bilancio. Partendo da un giudizio poco poco tecnico. Mi piace. Ma mia sta piacendo proprio tanto. L’idea che sta alla base è secondo me fantastica, ci si possono creare molte molte cose e la fantasia di J.J. di sicuro non potrà deludere.

Intanto nei primi tre episodi si è scoperto che ci sarà un gran caso di stagione, visto che di scoprire il perchè i detenuti scomparsi nel 63 stiano tornando per ora non se ne parla neanche. Il caso si scopre nella prima puntata, quando il partner di Rebecca Madsen, la protagonista della serie, viene ucciso da un giovane, che nel corso della puntata si scoprirà essere un detenuto di Alcatraz, nonchè nonno di Rebecca (che aveva sempre creduto essere un secondino).

La cosa che salta subito all’occhio è che la trama orizzontale c’è, ma non è la parte preponderante e non si ha nemmeno tutta questa fretta di svilupparla. Per quanto a me siano sempre piaciute le serie con fortissimza trama orizzontale, questa scelta per ora si sta rivelando vincente. La procedura per ritrovare il criminale della settimana è costruita bene e sono ottime le alternanze tra la vita del criminale ora e la vita passata ad Alcatraz.

I tre criminali che ci sono stati presentati hanno funzionato più che bene. Il primo, Jack Sylvane, è stato un po’ uno specchietto per le allodole, serviva fondamentalmente a introdurre la trama dell’intera serie. Il secondo, Ernest Cobb, tra i tre per ora è stato decisamente il migliore. Serial killer e cecchino spietato, con ovviamente qualche turba psichica che in un serial killer non manca mai. Il terzo, Kit Nelson, omicida di bambini, ne ha uccisi 4 prima di essere imprigionato ad Alcatraz, il tutto per ripercorrere la vita trascorsa col fratellino, ucciso da lui stesso a 11 anni.

La serie per ora sta funzionando. Speriamo solo continui così. Ovvio che non farebbe male qualche riferimento in più alla trama orizzontale…