Weekend al Cinema! – 31.08.2012


Ci sono weekend cinematografici che iniziano prima. Anche se per noi amanti di cinema tutta la settimana dovrebbe essere come un lungo, interminabile, weekend cinematografico. Ma per i più profani, alcuni weekend cinematografici cominciano prima. Ed è proprio il caso che comincino prima, visto che esce quello che forse è il film più atteso da un anno a questa parte.

Il cavaliere Oscuro – Il ritorno di Christopher Nolan.
Eccolo qua il nostro catalizzatore. Dopo il fantastico, veramente assurdamente bello, secondo capitolo della trilogia, che ha tolto dai nostri schermi quel grandissimo attore che fu Heath Ledger, consegnandolo dritto dritto alla leggenda dopo un interpretazione di Joker che molti da quel giorno in poi gli avranno invidiato ed osannato, ecco che arriva il capitolo conclusivo della trilogia, con un cattivo che, in realtà, è forse quello che dell’universo “Gotham City” mi convince di meno. Ma il mio amore folle per Christopher Nolan non si fermerà di certo a questo, confidente nel fatto che questo film sarà la degna chiusura di una trilogia veramente mostruosa.

La faida di Joshua Marston.
La trama sembra interessante. Il film parla di una delle leggi più assurde in voga tra alcuni clan dell’Albania. Non sarà certamente nè un film facile da digerire nè un film facile da guardare, soprattutto non conoscendo affatto il regista in questione. E’ ovvio che il fatto che venga messo in programmazione durante il weekend “batmaniano” evidenzi la scarsa stima dei distributori italiani verso questa pellicola.

Babycall di Pal Sletaune
Se volete vedervi un film che all’apparenza è molto simile senza rimanerne di certo delusi dovete guardarvi “La habitaciòn del niño”. Questo invece all’apparenza mi sembra una di quelle boiate thriller talmente trascurabili da non toccare per niente il mio interesse.

El campo di Hernàn Belòn.
Allora, altro thriller, stavolta argentino. Ho sempre sostenuto che gli ispanici ci sapessero fare con il genere horror e thriller, per questo motivo ritengo che questo film, in un modo o nell’altro, sia da guardare, sperando che ci regali un qualche brivido lungo la spina dorsale (che già dopo questi dieci giorni di vacanza mi fa molto molto male…).

Eva di Kike Maìllo.
Film di fantascienza che pare interessante, soprattutto girando tra i commenti su alcuni blog e leggendo alcune critiche. Alquanto fascinoso il tema trattato, con la regia spagnola che può dare grosse soddisfazioni.

The Newsroom – Season Finale: “The Greater Fool”


Mentre quasi tutte le serie tv devono ancora iniziare, è giunto il momento di parlare del finale di stagione di uno dei telefilm che, nel bene o nel male, ha segnato questa estate telefilmica. Avevo già parlato di questa serie per proporne una visione ed ora, come tutte le cose belle, è arrivato il momento che finisse.

Una delle serie più discusse, mandata in onda da uno dei canali che in quanto a serie tv è il top dei top probabilmente (HBO per intenderci), che ha saputo far innamorare alcuni e farsi odiare da altrettanti, in modo tale da non passare inosservata da parte di nessuno. Ed ecco che dopo una stagione in cui abbiamo ripercorso gli eventi più importanti avvenuti negli Stati Uniti nel corso del 2011 attraverso le notizie date dall’anchorman Will McAvoy, seguito dalla troupe del suo programma televisivo.

Nel corso della stagione abbiamo imparato a conoscere i personaggi della serie, le storie interne alla squadra televisiva, l’amore che nasce e i tentativi di boicottaggio da parte di giornalisti invidiosi o desiderosi di licenziare persone scomode. Tutto questo in dieci puntate pregne di contenuti e di emozioni, che si concludono molto bene in questo finale di stagione, costruito alternando flashback sulla precedente settimana alla notizia del giorno.

Season finale che però non è il punto più alto raggiunto dalla serie. Come è ovvio alcune storie vengono lasciate in sospeso, come è anche giusto che sia, visto che la serie è già stata rinnovata da tempo per una seconda stagione, anche se mi sarei aspettato qualcosa di più. C’è ironia, c’è l’immensa simpatia di MacKenzie, c’è il sarcasmo pungente di McAvoy e, anche se poco, di Charlie. Da sottolineare tra la colonna sonora la presenza di “Baba O’Riley” dei “The Who” in uno dei momenti più emozionanti dell’intera puntata.

Leggi la mia recensione

Voto al finale di stagione: 8

Miglior scena dell’intera serie: 1×04 – I’ll Try to Fix You: Attentato a Gabby Giffords.

Iron Sky


Consigliatomi da un amico in quanto film trash con discreto successo di quest’anno. Ovviamente sapete bene che ogni tanto devo guardare un film che sia completa spazzatura, valutandolo, ovviamente, come tale.

Germania, Finlandia, Australia 2012
Titolo Originale: Iron Sky
Regia: Timo Vuorensola
Cast: Julia Dietze, Udo Kier, Peta Sergente, Kym Jackson, Aglaja Brix, Stephanie Paul, Götz Otto, Christopher Kirby, Monika Gossmann, Jim Knobeloch
Genere: Fantascienza, Azione

La trama in breve: Durante una spedizione sulla Luna, due astronauti scoprono che su di essa, nel lato oscuro, risiedono i nazisti, fuggiti dalla Terra dopo la Seconda Guerra Mondiale e pronti a creare un quarto reich, sferrando un micidiale attacco al pianeta.

La trama di questo film può sembrare una grandissima pacchianata ed in effetti lo è. Nel senso, uno legge una trama del genere e mai gli verrebbe voglia di guardare questo film, o sbaglio? Oppure, allo stesso modo, uno legge una trama del genere e dice: “Questo film deve essere una cagata talmente colossale che devo vederlo!”.

Ho visto questo film su consiglio di un amico, quindi non ho potuto avere lo stesso approccio che ho descritto sopra, però, a posteriori, posso dire che quasi sicuramente avrei avuto il secondo approccio. Sì perchè, come tutti i film trash, non è di certo una visione imprescindibile nell’esistenza della cinematografia e nella vita quotidiana di ognuno di noi, ma è comunque in grado di offrire qualche spunto di riflessione e, soprattutto, qualche perla di sottilissima comicità.

Infatti se si riesce a passare oltre l’ostacolo degli attori cani degli effetti speciali che lasciano abbastanza a desiderare (considerando che si tratta comunque di un film d’azione e di fantascienza), il merito principale della pellicola è quella di non prendersi sul serio. Cosa che sarebbe comunque, anche volendo, risultata impossibile. Chi prenderebbe sul serio un film del genere? Nemmeno i suoi creatori penso.

Ed è così che riusciamo a vedere alcune perle, ironiche ed autoironiche, come il far dipendere la conquista del mondo da un telefonino, come l’utilizzo di una guerra come campagna elettorale, come la riunione tra i rappresentanti delle nazioni che prende risvolti assolutamente esilaranti.

Ed è così che di un film scontatissimo fin dalla prima scena si riesce comunque a tirarne fuori qualcosina. Non è niente, ma si può comunque apprezzare lo sforzo.

Voto: 5/6

Weekend al cinema! – 17.08.2012


Eccoci giunti ad un altro weekend cinematografico, l’ultimo prima della mia partenza, quindi questo potrebbe, forse, essere l’ultimo articolo che leggerete da qui a dieci giorni, visto che a breve mi spapanzerò sulle spiagge di Gallipoli.

I Mercenari 2 di Simon West.
Dopo la assolutamente assurda tamarrata del primo capitolo, ecco che arriva il secondo. Il primo, nonostante immensamente tamarro, si rivelava comunque solido, autoironico ed assolutamente molto godibile. Questo secondo capitolo si preannuncia ancora più tamarro del precedente, data soprattutto la presenza, tra tutti gli attori tamarri che ci sono, di Chuck Norris.

LOL – Pazza del mio migliore amico di Lisa Azuelos.
Commedia inutile, che va bene giusto per quattordicenni, con una Miley Cyrus che mai ha saputo recitare e mai probabilmente lo saprà fare. Poi, già il titolo non è che faccia venire tutta sta voglia di vederlo. Tenetevene alla larga e guardate “I Mercenari 2”!

L’altra faccia del Diavolo


USA 2012
Titolo Originale: The Devil Inside
Regia: William Brent Bell
Cast: Fernanda Andrade, Simon Quarterman, Evan Helmuth, Ionut Grama, Suzan Crowley, Bonnie Morgan, Brian Johnson, Preston James Hillier, D.T. Carney
Genere: Horror

La trama in breve: Isabella Rossi, per realizzare un documentario sugli esorcismi, si reca a Roma, dove conosce due preti che praticano esorcismi usando strumenti medici. Il vero intento di Isabella, però, è quello di ritrovare sua madre Maria, che venti anni prima aveva misteriosamente e brutalmente ucciso tre uomini durante un esorcismo, praticato evidentemente su di lei. Per questo motivo è stata rinchiusa nell’Istituto “Centrino”, situato a Roma.

Questo film è il solito mockumentary a basso costo e di bassissimo livello, pieno di incongruenze e domande che ci si pone sull’assurdità delle situazioni che si vengono a creare. Intanto, tra parentesi, ci tengo a sottolineare una volta in più quanto sia forte il mio odio verso i mockumentary, un genere che il più delle volte tira fuori dei mostri di assoluta bruttezza, facendo finta di giocare sul fatto che le riprese sono fatte “dal vivo”.

Non riesco sinceramente a trovare qualcosa di illuminante da dire su questo film. Io ho una paura fottuta di tutto ciò che riguarda possessioni demoniache, diavoli e quant’altro e gli esorcismi, nei film, ma penso anche dal vivo se se ne facessero, mi fanno una bruttissima impressione. Ovviamente questo film l’ho guardato apposta, ma non è che abbia ottenuto molto. E’ un horror e, come molti horror di questo periodo (ormai mi sto stufando anche di dirlo), non fa assolutamente paura.

Qualche grido, le scene degli esorcismi riprese con l’indemoniato che il più delle volte fa versi inconsulti e si muove in modi strani, ma mai una volta che il demonio parli attraverso il corpo che ospita in maniera terrificante come dovrebbe essere. Il tutto fatto assolutamente in maniera irrealistica con delle assolute incongruenze sul calcolo delle probabilità.

Ne elenco alcune:

  1. Come è possibile che gli esorcisti entrino con delle telecamere in un istituto psichiatrico supermegaprotetto, entrando nella stanza di Maria Rossi e riuscendo a fare un esorcismo, in barba a tutte le guardie, senza che nessuno se ne accorga?
  2. L’indemoniato che si vede nel primo video è ridicolo, si limita solamente a fare versi stranissimi, ottenendo l’effetto risata, non l’effetto impressione.
  3. Gli effetti speciali degli indemoniati, che si contorgono rompendosi le ossa e così via, fan cagare.

Voto: 3

The Help


USA, Emirati Arabi Uniti, India 2011
Titolo Originale: The Help
Regia: Tate Taylor
Cast: Emma Stone, Viola Davis, Octavia Spencer, Bryce Dallas Howard, Jessica Chastain, Mike Vogel, Allison Janney, Sissy Spacek, Chris Lowell, Ahna O’Reilly, Anna Camp, Brian Kerwin, Leslie Jordan, Dana Ivey, Cicely Tyson, Mary Steenburgen, Aunjanue Ellis, David Oyelowo, Nelsan Ellis, Ashley Johnson
Genere: Drammatico

La trama in breve: La storia è ambientata a Jackson, nel Mississippi, durante la prima metà degli anni ’60. Skeeter, una ragazza bianca tornata in città dopo aver conseguito la laurea, si accorge di come la città sia “arretrata” rispetto a dove aveva studiato. In questo stato è presente una forte segregazione razziale e le donne afroamericane lavorano quasi tutte come domestiche di ricche donne bianche, avendo il compito di educare i loro figli. Per portare avanti un suo progetto editoriale Skeeter pensa di avvalersi dell’aiuto di Aibileen Clark, che ha pasato tutta la sua vita a crescre i figli di famiglie benestanti e che ha da poco perso suo figlio. Decide dunque di scrivere un libro per raccontare le condizioni in cui vivono queste domestiche.

Accolto dalla critica con giudizi assolutamente molto positivi a fine 2011, uscito però da noi in Italia a inizio 2012, questo “The Help” si presenta come un inconsueto ritratto del periodo razzista vissuto dagli Stati Uniti (e ovviamente non solo) fino all’inizio degli anni sessanta. Inconsueto perchè nei film che trattano il tema è più solito vedere i personaggi che lottarono per l’ottenimento dei diritti, oppure la cosa viene edulcorata tramite una storia d’amore.

Non è il caso di questo film, che, avvalendosi di un cast corale quasi totalmente femminile di assoluto livello, riesce a portare allo spettatore un’emozione unica. L’opera ci fa vedere molte storie, tutte diverse, ma con un unico punto in comune: l’odio razziale. Che si vede in tutto, dal modo in cui vengono trattate le domestiche, fino ad arrivare alla loro presenza alle feste.

Prsonaggi apparentemente privati di ogni dignità, che però riescono ad acquistarne molta davanti allo spettatore. Infatti nella maggior parte dei casi sono proprio loro a mandare avanti le famiglie per cui lavorano, cucinando per loro o addirittura, nel caso più estremo, crescendo i loro figli. Personaggio fondamentale a tal proposito è quello della bambina di cui si occupa Aibileen. Tramite la sua innocenza e purezza lei ci fa capire quanto in realtà la presenza delle domestiche di colore fosse importante per l’epoca, affezionandosi molto a lei, infischiandosene di tutto ciò che ha intorno che le “imporrebbe” di trattarla come un oggetto.

Un’ottima sceneggiatura tratta dal romanzo “L’aiuto” di Kathryn Stockett, in cui ogni personaggio va a comporre la storia finale, interagendo nella vita di tutti gli altri e con quella dei padroni. Da sottolineare la buonissima prova di Jessica Chastain, che sto pian piano imparando ad apprezzare sempre di più grazie alla sua immensa capacità recittiva.

Voto: 7/8

Polisse


Francia 2011
Titolo Originale: Polisse
Regia: Maïwenn
Cast: Karin Viard, Joeystarr, Marina Foïs, Nicolas Duvauchelle, Maïwenn, Riccardo Scamarcio, Karole Rocher, Emmanuelle Bercot, Frédéric Pierrot, Arnaud Henriet, Naidra Ayadi, Jérémie Elkaïm
Genere: Drammatico

La trama in breve: Il film parla di una squadra di agenti di polizia di Parigi che si occupa della tutela dei minori, occupandosi molto spesso degli abusi che essi subiscono. Melissa, una fotografa, viene mandata ad affiancare il lavoro della squadra, per documentarlo e costruirne un dossier fotografico. Inizialmente osteggiata dal gruppo perchè vive ogni situazione con distacco, piano piano comincerà ad integrarsi nel gruppo, fino ad instaurare una relazione sentimentale con un componente della squadra.

Io non sono uno che cinematograficamente ha il palato fine. O per lo meno non mi ritengo tale. Mi piacciono alcuni tipi di film e non me ne piacciono altri, mi piacciono le tamarrate così come mi piacciono i film d’autore, senza seguire una qual si voglia regola. Ecco, secondo me questo Polisse, vincitore del Gran Premio della giuria al Festival di Cannes è un film per palati fini.

Potrebbe venire spontaneo il confronto con l’altro film che parla di polizia, l’italiano A.C.A.B., che però è molto più improntato verso l’essere un film d’azione. Questo Polisse invece vuole essere alla stregua di un film documentaristico, in cui si spiega la vita della squadra della polizia francese, concentrandosi oltre che sui casi di ogni giorno, sulle vite private dei protagonisti.

Una sceneggiatura e una regia talmente curate, con ritmi abbastanza lenti che vogliono cercare di spiegare ogni cosa, senza lasciare nulla all’immaginazione dello spettatore, per me risulta quasi privo di emozione. E’ un film molto bello da guardare, ma è difficile, per quanto mi riguarda, innamorarsene.

Voto: 6,5

Biancaneve e il cacciatore


Quando vidi “Biancaneve” (Mirror Mirror, quello con Julia Roberts e Lily “Elio e le storie tese” Collins) dissi chiaramente che dei due film che sarebbero usciti quest’anno riguardanti Biancaneve questo era quello che mi ispirava di più. Purtroppo il film è uscito proprio il giorno dopo che io sono partito, quindi ho rimandato la sua visione per molto tempo, nonostante mi interessasse particolarmente.

USA 2012
Titolo Originale: Snow White & the Huntsman
Regia: Rupert Sanders
Cast: Kristen Stewart, Chris Hemsworth, Charlize Theron, Sam Claflin, Vincent Regan, Noah Huntley, Liberty Ross
Genere: Fantastico, Avventura

La trama in breve: Il film è una ripresa della fiaba di Biancaneve, in cui si fa particolare attenzione alla figura del cacciatore, che, dopo aver deciso di salvare la vita a Biancaneve, decide di accompagnarla lungo la foresta oscura per farle compiere la sua vendetta contro la regina Ravenna.

Avevo buone speranze su questo film. Certo non è che mi aspettassi un capolavoro, ma quanto meno una visione godibile ed apprezzabile. Non so quanto, ora, dopo aver visto il film, me ne sia pentito. Non tanto perchè il film è una cazzata o cose del genere, quanto, più che altro, perchè questo film non ha alcun abbozzo di ritmo, non riesce a coinvolgere e sembra quasi farlo deliberatamente.

Kristen Stewart in una delle sue espressioni meno frequenti…

Vogliamo anche parlare delle incongruenze con la vera storia di Biancaneve? Oltre a tutte le cose fatte nel film che sono libere ispirazioni, non incongruenze, ce ne è una che salta subito all’occhio. Nella fiaba originale Biancaneve è davvero più bella della regina Ravenna. Non è Bella, la Kristen Stewart che “recita” in Twilight. Un giorno qualcuno mi dovrà spiegare per quali assurde caratteristiche fisiche Kristen Stewart dovrebbe essere considerata più bella di Charlize Theron. Se qualcuno riuscirà a farmi vedere la bellezza oggettiva di Kristen Stewart come superiore a quella della Theron mi auto-condannerò alla visione della saga di Twilight, giuro.

Capacità recitative poi. In questo film si salva solo la regina, anche se le sue urla isteriche sembrano decisamente irritanti e esagerate. Invece Biancaneve ha due espressioni facciali: Clint Eastwood ne aveva due, una col cappello e una senza, lei pure: una con la bocca semi-aperta e l’altra con la bocca chiusa. Questa donna non sorride mai, non è mai triste, non è mai arrabbiata. E’ più espressivo Steven Seagal a confronto.

Voto: 4

Un film all’anno dalla mia nascita – Episodio 4


Ed eccoci alla fine di questo giochino, con gli ultimi sei anni descrivibili tramite un solo film. Non considero il 2012, perchè, nonostante penso di avere già la risposta, ha ancora 4 mesi di cinema da regalarci.

2006: The Prestige
Altro film di Nolan nella mia rassegna, in cui non poteva secondo me mancare questo thriller/noir in salsa magica. Una delle più grosse sorprese cinematografiche per me, che fino alla fine non avevo capito una cippa di quello che sarebbe accaduto.

2007: Non è un paese per vecchi
Capolavoro da Oscar per i fratelli Cohen, un film crudo, crudele e con un protagonista assolutamente cattivo per davvero. Un film che per la scia di violenza che va a creare riesce a rendere perfettamente la quasi totale apatia del suo protagonista principale.

2008: Il cavaliere oscuro
Ancora Nolan, con uno dei film evento di quell’anno. Vuoi perchè l’attore principale è morto a pochissimo tempo dalla fine delle riprese, vuoi perchè il compianto Heath Ledger interpreta un Joker spietato in una maniera assolutamente splendida che non avrebbe bisogno di ulteriori commenti. Vince l’Oscar come miglior attore non protagonista, anche se per me, il vero protagonista del film, è lui.

2009: Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo
Anche qui, altro film con Heath Ledger, uscito postumo. Un film allucinante e molto molto strano, che mi ha particolarmente impressionato quando riuscii a vederlo al cinema. Sorprendenti le interpretazioni di Johnny Depp, Colin Farrell e Jude Law, in una specie di tributo dopo la morte di Ledger.

2010: Inception
Sembrerò banale, ma mi tocca andare su un altro film di Christopher Nolan. Uno di quelli che per capire ciò che succede nel finale devi andarti a cercare le cose su internet. Una cosa che è un indice di quanto mi sia piaciuto un film di fantascienza o thriller che sia. Ottimi effetti speciali e bellissima storia, su un argomento assolutamente affascinante.

2011: Il cigno nero (è del 2010, ma è uscito in Italia nel 2011)
Anche qui vado su un film che si potrebbe definire un thriller psicologico. L’ottima Nathalie Portman riesce a dargli una magia tutta sua, interpretando uno dei migliori ruoli che abbia visto negli ultimi tempi. Scettico visto che pensavo che uno degli argomenti principali fosse il balletto, ho dovuto ricredermi.

The Newsroom


The Newsroom
(serie tv, stagione 1, ep. 1-7)
Rete Americana: HBO
Creatore: Aaron Sorkin
Cast: Jeff Daniels, Emily Mortimer, Sam Waterston, Alison Pill, Dev Patel, John Gallagher Jr., Olivia Munn, Thomas Sadoski
Genere: Drama

La trama in breve: La trama segue il dietro le quinte della produzione di un programma di informazione televisiva della fittizia emittente televisiva ACN. Vengono seguite le vicende dell’anchorman Will McAvoy e di tutta la sua squadra, a partire dal produttore esecutivo MacKenzie MacHale fino a tutto lo staff.

C’è stato, nel periodo in cui uscì la prima puntata di questa nuova serie, un grosso fermento di recensioni, alcune che esaltavano infinitamente questo prodotto, altre che lo stroncavano. Io arrivo un po’ in ritardo, ma, guardando le puntate finora andate in onda di questa serie, devo prendere una posizione su quale delle due fazioni schierarmi.

Inizio col dire che la serie, per quanto mi riguarda, rispecchia quello che dovrebbe essere il giornalismo televisivo. Ovvio che non posso sapere cosa realmente accade dietro le quinte di ogni programma televisivo, ma per me il giornalismo deve essere come quello rappresentato in questa serie tv. Ovvio è anche che il tutto è sicuramente molto edulcorato e visto come un mondo ideale. D’altronde, se si vogliono mandare messaggi efficaci, ormai non bisogna più essere realisti, ma puntare un po’ in alto.

Dal punto di vista recitativo la serie è ottima. Ottimo Jeff Daniels nel ruolo di protagonista, ottima Emily Mortimer nel ruolo di produttore esecutivo e in quello di ex fidanzata del protagonista. La serie tv si sviluppa su diversi livelli, tutti costruiti magistralmente dai registi. Il primo livello è quello della ricerca delle notizie in cui vediamo all’opera tutto lo staff che poi si deve sottoporre all’approvazione dell’anchorman, mentre il secondo è quello della messa in onda del programma televisivo.

Ovviamente il tutto ha in “sottofondo” le storie che vengono a crearsi tra i colleghi e gli appartenenti della stessa squadra, che alleggeriscono un po’ lo show, rendendolo a tratti esilarante con battute di spirito mai messe a caso. Allo stesso modo ottimi sono i dialoghi, veloci, così come deve essere veloce il mondo del giornalismo.

Se la serie vuole insegnarci qualcosa è proprio che nel giornalismo non devono essere importanti gli ascolti. Per rappresentare questo è ottima l’idea di far parlare il nostro giornalista di eventi realmente accaduti nel corso del 2011, in modo da vedere tutte le possibili reazioni dei giornalisti coinvolti.

Se bisogna proprio trovare un difetto alla serie è che potrebbe essere eccessivamente politicizzata, rischiando di rendere difficile la comprensione di ciò che viene detto durante il telegiornale e durante l’intera puntata. Rischio che comunque per ora viene evitato, cercando di parlare al pubblico con semplicità e leggerezza.

Voto: 9